Il perché non mi è piaciuta la serie “Il problema dei 3 corpi”.

l Problema dei 3 Corpi è la serie che sta spopolando attualmente su Netflix e non solo, visti gli insensati allarmi in giro per i social a causa della campagna di marketing messa in opera dal colosso dello streaming in alcune stazioni, Milano e Roma comprese.
Questa non è una recensione della sere ma un elenco (spiegato) di motivi per cui questa produzione non mi è piaciuta per niente. Tutto quello che segue è uno SPOILER unico quindi da qui in poi non mi preoccupo più di svelare la trama, finale compreso.

Giusto per essere tranquilli: SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER

La serie inizia anche bene, come una sorta di thriller sci-fi ambientato in due epoche, quella attuale e quella ambientata nella rivoluzione culturale cinese. Ma andiamo in ordinde:

I Sofoni: Il primo problema, de Il Problema dei 3 Corpi (scusate il gioco di parole) è che tutta la parte di suicidi, omicidi, conti alla rovescia che ossessionano gli scienziati, persone che scompaiono dai video di sorveglianza, che sembrano un mistero insondabile e che lo spettatore vuole conoscere, dopo qualche episodio si risolvono così: gli alieni hanno inviato due supercomputer grossi come un atomo, che si chiamano Sofoni, che possono manipolare praticamente tutto, dalle tecnologie a, evidentemente, quello che le persone percepiscono. Anche l’occhio nel cielo del quinto episodio o le stelle lampeggianti del primo sono opera di questi Sofoni. Anche i disturbi negli esperimenti scientifici negli acceleratori nucleari sono opera dei Sofoni.

Ma, visto che sono così onnipotenti perché quando gli alieni iniziano a dubitare della sincerità del genere umano, e dichiarano di venire sulla terra per conquistarci e (forse) ucciderci, non lo fanno con i Sofoni? Una bella guerra nucleare e via, tolti gli umani di torno. Non ci vogliono uccidere? Limitano di colpo tutte le fonti di energia, oscurano il sole con qualche esplosione qui e lì, e amen, la razza umana non può più fare niente. Poi si dichiara che i Sofoni non possono leggere la mente umana, ok, ma possono far vedere cose che non esistono ingannando la mente. C’è differenza per raggiungere un obiettivo che è quello di annientarci?

Il gruppo di amici: protagonisti di questa avventura sono cinque amici/colleghi che hanno in comune l’aver studiato insieme e conoscesti da una vita. GUARDACASO tutti e 5 (a parte uno effettivamente che viene ucciso abbastanza in fretta) sono quelli che dovranno salvare il mondo. Su otto miliardi di persone (e lo dice anche un personaggio) loro sono i punti cardine del progetto di salvezza dagli alieni: una diventa il reponsabile scientifica della missione, un’altra è il genio che ha inventato delle nanofibre fondamentali per una missione di “recupero” di un hard disk (ci torniamo dopo) e per la vela solare della capsula, uno diventa praticamente una sorta di eletto (impenetrabile o wallfacer in inglese) che ha il compito di pensare ad una strategia per combattere gli alieni, e l’ultimo che, ormai morente di cancro, decide di sacrificarsi e il suo cervello viene messo, ibernato, nella capsula mandata agli alieni (chiamati San-Ti) per boh, studiarli? Infettarli?
E in tutto il mondo, il progetto per combattere l’invasione incredibilmente si basa su queste persone, tutte amiche. Ah, c’è anche il fidanzato della responsabile del progetto, dimenticavo. Manco in Friends.

L’attacco alla nave “Giorno del Giudizio”: Per recuperare un hard disk con le registrazioni dei colloqui tra il capo dei seguaci dei San-Ti e gli alieni, un hard disk che si trova su una nave costantemente in viaggio piena zeppa di civili e bambini, il progetto decide di utilizzare una trappola creata con le nanofibre di cui abbiamo parlato prima, per “dissezionarla” e quindi fermarla facendo a pezzi tutti quelli a bordo. In 6 giorni viene creata una sorta di rete da pesca nel canale di Panama dove, quando arriva la nave, queste nanofibre fanno a pezzi tutto e tutti. Per prendere un hard disk. E se il disco veniva segato in due dalle nanofibre? Siamo sicuri (e lo dicono pure nella serie) che un commando SAS o Delta Force non sarebbe stato in grado di recuperare il disco con un minimo spargimento di sangue senza fare un ecatombe di bambini? (cosa che pare importi solo alla creatrice delle nanofibre)

Le esplosioni atomiche nelle spazio: per lanciare la capsula con il cervello a bordo verso i San-Ti ad una velocità adeguata (1% della velocità della luce) si pianifica di accelerare la sonda, (collegata alla vela solare fatta di nanofibre) con delle esplosioni nucleari grazie a cariche piazzate nello spazio a distanza calcolata, in modo che ad ogni esplosione la vela e la capsula accelerino sempre di più. Ma, quanti mesi o anni ci sarebbero voluti per mandare nello spazio (non in orbita eh, nello spazio ogni ordigno deve essere più lontano del precedente) le bombe? All’inizio si parla di 1000 bombe che poi diventano 300. Sembra quasi che questa cosa sia stata fatta nel giro di giorni o al massimo qualche settimana. Non viene fatto vedere nulla, neanche una brevissima sequenza dove si spiega come sia possibile popolare una traiettoria lunga migliaia di chilometri con 300 bombe atomiche in un lasso di tempo che sembra molto breve.

Gli impenetrabili: qui sono d’accordo con il protagonista: perché è stato scelto? Che cosa fa un impenetrabile? Le risposte del segretario dell’ONU: “non lo so”, “lo scoprirai a tempo debito” , “se loro ti ritengono importante lo sei”. Avevo le lacrime agli occhi dal ridere.

Il visore “VR” e il gioco: una cosa intrigante per noi vidoegiocatori è il visore che alcuni protagonisti usano per qualche episodio che da allo spettatore l’impressione che questo punto sia fondamentale per addentrasi nel mistero. Il mistero si risolve con una AI che spiega a quella che diventerà il capo scientifico del progetto e al boss dell’ente segreto che lo governa cosa sono i San-Ti, perché stanno arrivando, praticamente gli fa uno spiegone per bambini con tutti i particolari del caso. Manca il disegnino.

Insomma, detto che i valori di produzione sono sicuramente buoni, probabilmente leggerò i libri perché mi aspetto che siano molto molto molto migliori di sta roba (perché il potenziale ci sarebbe eh per avere un prodotto sensato). Magari non ho capito io qualcosa della serie ma, come dicevano I Trettré (per rimanere i tema numerico cabalistico) a me, me pare ‘na strunzata.

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